In morte del fratello Giovanni poesia di Ugo Foscolo
Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de’ tuoi gentil anni caduto.
La Madre or sol suo dì tardo traendo
parla di me col tuo cenere muto,
ma io deluse a voi le palme tendo
e sol da lunge i miei tetti saluto.
Sento gli avversi numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch’io nel tuo porto quiete.
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, almen le ossa rendete
allora al petto della madre mesta.
Sjgnificato poesia In morte del fratello Giovanni
La poesia “In morte del fratello Giovanni” è stata scritta da Ugo Foscolo nel 1807, dopo la morte del suo fratello maggiore, Giovanni. Quest’ultimo era stato uno dei principali riferimenti dell’autore e la sua scomparsa rappresentò per Foscolo una grave perdita, che lo portò a riflettere sulla morte e sull’importanza dei legami familiari.
La poesia inizia con una descrizione del paesaggio che circonda il luogo dove è sepolto il fratello, il quale è rappresentato come un luogo sereno e accogliente, simile ad un giardino. L’autore si rivolge quindi direttamente al fratello, chiamandolo con affetto e rimpianto, e raccontando la propria disperazione per la sua morte.
Foscolo utilizza una serie di immagini per descrivere il suo dolore e la solitudine che lo assale dopo la morte del fratello. Ad esempio, paragona la sua vita ad una barca alla deriva, senza un timoniere che la guidi, oppure ad un cieco che non ha più la guida del fratello per orientarsi nella vita.
L’autore si interroga poi sulla natura della morte e del destino umano, ponendo l’accento sull’idea che la vita sia effimera e che ogni uomo sia destinato a morire. Questa riflessione si conclude con la famosa frase “Il nome suo nessun troverà scolpito in marmo”, che sottolinea l’idea che la morte cancelli ogni traccia dell’uomo sulla terra.
La poesia si conclude con una riflessione sull’importanza dei legami familiari e sulla possibilità che il ricordo del fratello possa sopravvivere alla morte. Foscolo afferma infatti di voler preservare il ricordo del fratello nella propria memoria e di sentirsi legato a lui per sempre.
In generale, la poesia “In morte del fratello Giovanni” rappresenta un momento di grande intensità emotiva per l’autore, che mette in luce la sua capacità di esprimere in versi le proprie emozioni e di riflettere sulla natura dell’esistenza umana. La poesia è stata apprezzata per la sua capacità di unire la commozione personale dell’autore alla riflessione universale sulla morte e sulla fragilità dell’esistenza umana.
Parafrasi poesia In morte del fratello Giovanni
La poesia “In morte del fratello Giovanni” di Ugo Foscolo è una composizione in cui l’autore esprime il suo profondo dolore per la morte del fratello maggiore Giovanni, avvenuta in giovane età.
Il poema si apre con l’invocazione al dio del sonno, Morfeo, affinché porti all’autore un sonno tranquillo e riparatore, al fine di dimenticare almeno per qualche istante la sofferenza che lo opprime.
Foscolo descrive poi il dolore che prova per la morte del fratello, il quale, nonostante fosse stato un uomo buono e giusto, è stato strappato alla vita ancora giovane. L’autore si domanda come sia possibile che l’uomo, che crede di avere il controllo sulla propria vita, debba alla fine arrendersi alla morte, che è un evento inevitabile e imprevedibile.
Foscolo esprime il suo desiderio di poter riunirsi al fratello nella morte, di poterlo abbracciare e baciare ancora una volta, di poter riposare accanto a lui sotto la stessa tomba. Egli si chiede se l’aldilà sia realmente il luogo in cui i fratelli si riuniscono, se esista una vita dopo la morte in cui i due possano ancora parlare e condividere la loro affinità.
L’autore descrive poi l’immagine della morte come un sonno eterno, in cui l’uomo si addormenta per sempre e il suo corpo viene sepolto sotto la terra. Egli afferma che, se la morte è inevitabile, è importante vivere la vita al massimo, sfruttando ogni momento e ogni opportunità, per non avere rimpianti quando si giunge alla fine.
In conclusione, la poesia “In morte del fratello Giovanni” di Ugo Foscolo rappresenta un’ode al dolore per la perdita di una persona cara e un invito a vivere la vita al meglio, sapendo che la morte è inevitabile ma che l’amore e l’affetto rimangono per sempre.
Ugo Foscolo chi è
Ugo Foscolo è stato uno dei più grandi poeti e scrittori italiani del XIX secolo. Nato a Zante, in Grecia, nel 1778, Foscolo trascorse gran parte della sua vita tra Italia, Inghilterra e Svizzera, dove trovò rifugio politico dopo essere stato perseguitato dalle autorità austriache.
La sua carriera letteraria iniziò nel 1797 con la pubblicazione di alcune poesie, ma fu soprattutto con il romanzo epistolare “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” (1798) che Foscolo si affermò come uno dei principali esponenti del Romanticismo italiano. Il romanzo racconta la storia di un giovane idealista che, deluso dalla società e dal mondo circostante, decide di togliersi la vita.
Ma l’opera più famosa di Foscolo è senza dubbio il sonetto “Alla sera”, scritto nel 1802. Il poema, che inizia con il celebre verso “Ove son le mie giovani parole?”, è una riflessione sulla fugacità del tempo e sulla caducità della vita umana. In esso, Foscolo esprime il desiderio di poter tornare indietro nel tempo e di recuperare le emozioni e le sensazioni della giovinezza, ormai perdute.
Ma Foscolo non fu solo un poeta: fu anche un fervente patriota e un convinto sostenitore dell’indipendenza italiana. Nel 1807, infatti, pubblicò il discorso “Dei sepolcri”, in cui esortava i suoi concittadini a riscoprire e a valorizzare la storia e la cultura italiana, e a lottare per la liberazione del paese dall’occupazione straniera.
La figura di Foscolo è stata oggetto di numerose polemiche e controversie nel corso della storia italiana. Nel periodo del Risorgimento, ad esempio, il poeta fu visto come un eroe nazionale e un simbolo della lotta per l’indipendenza. Tuttavia, nel corso del XX secolo, la sua figura fu spesso criticata e ridimensionata, soprattutto a causa delle sue posizioni politiche e del suo carattere controverso.
In ogni caso, l’opera di Foscolo resta uno dei pilastri della letteratura italiana e un’espressione autentica e profonda della sensibilità e dell’umanità dell’autore. La sua capacità di esprimere con parole semplici e intense le emozioni più profonde dell’uomo lo rendono ancora oggi un punto di riferimento per molti lettori e appassionati di poesia.